Lo Stretto è troppo carico di peso simbolico per essere delle sole comunità insediate, è troppo carico di bellezza per essere un incidente, è troppo solcato per essere una cartolina, è troppo variabile per essere un taglio. È troppo inquieto per essere metafisico.
E’ l’attraversamento da un punto di un triangolo a un punto di una linea che corre per tutto uno stivale a forma di Italia. Questo Stretto si attraversa con navi, scafi, zattere e tutto il vintage della navigazione; si attraversa alla meno peggio senza troppa modernità, si attraversa nel pensiero di una andata e un ritorno, senza quel Ponte che appare e scompare e che attende solo lo sfondamento della frontiera dell’Ologramma.
Le navi che ancora si vedono sono opposte alla paura di restare da una delle due parti dello Stretto e marciano anche all’indietro delle loro motrici portando l’incontro delle tante parole