L’Herpes delle Caronìe

specialecaronia21 Combustioni di case e di cose; Caronìa di calura, vampe nella vita comune; umili tavoli e mobili rappresi in un lampo tv. La cosa bruciante è che non si capisce o si capisce a tratti, si vedono gli effetti e non le cause. Ecco un po’ di periferie dei litorali della provincia del sud; ecco un po’ di storie comuni combuste dall’eccezione. Tutte le immagini che si vedono raccontano le deformazioni accese dai fuochi improvvisi che guizzano nelle case, si rincorrono nelle camere, inseguono le cose e terrorizzano le persone. Tante combustioni dell’arte contemporanea hanno costruito l’estetica caustica delle avanguardie, superfici e plastiche, crateri in cui precipita la tranquillità del tatto e della vista, poi giù scivola persino l’olfatto sfondato dalla miscela acre di tutte le reazioni chimiche e fisiche delle cose bruciate. Non sono le arti delle forme barocche della plastica e del cellophane bruciati da Burri a riempire lo spazio desolato di fantasie terribili oscure, qui nel paesino dimenticato prossimo alle Caronìe brucia la vita modesta di cucine e casette in palazzina. Brucia l’esistente e nessuno risponde o sa pronunciare una teoria  con certezza. Adesso c’è un sospetto piromane che si sarebbe fatto gioco del mondo, per altri restano misteriosi sospetti ed esperimenti militari, per altri diavolerie o incredibili scie chimiche. Brucia l’esistente e le case si abbandonano come in una città ammalata di herpes, fuochi di sant’Antonio virali attaccano una sparuta accozzaglia di case, in un posto più lontano di Twin Peaks. l43-asta-111118181143_big